18 marzo 2022
Il motore ad idrogeno
Una decina di anni fa, un Ministro mi domandò, tramite un comune amico, quando sarebbe andato in produzione il “motore ad idrogeno”. Non potei rispondergli sic et simpliciter quel che pensavo, dovevo documentarlo/documentarmi, passai un mese full immersion, durante il quale lessi e raccolsi una notevole quantità di materiale, che sintetizzai in note ed appunti, che sono andato ora a riprendere. Alcuni sono allegati nei LINK, cui rimando per gli elementi tecnici, qui faccio un breve riepilogo
GM e BUSH – FREEDOM CAR and Hydrogen Fuel Initiative
Fin dal 2000 il CEO della General Motors Rick Wagoner, ed il suo Direttore Tecnico, Larry Burns, profetizzarono ed asserirono che entro il 2008 un terzo degli americani avrebbe viaggiato su auto ad idrogeno, da ricaricare nel garage di casa. E convinsero della cosa il Presidente Bush, nonchè sganciare ingenti fondi, la famosa Freedom CAR and Hydrogen Fuel Initiative. che trovate nei link.
Nel 2005 ritararono: “by 2010 hundreds of thousands of vehicles on the road powered by hydrogen fuel cells, mostly buses or other fleet-purchased vehicles rather than individual passenger cars” (LINK). Ma nel frattempo, nel 2009, General Motors andò in bancarotta, con un total debt pari a 178 b$.
Nei primi anni 2000 anche Fiat andò in crisi, si disse in profondo rosso: qualche miliardo di euro, una bazzecola rispetto al partner GM. Si scrissero tante cose, a pochi venne il dubbio che c’entrasse la joint-venture con la fallimentare GM. ne parlo alla pagina FIAT e GM – www.eng4.eu
Tutti pazzi per l’idrogeno!
Rimasi colpito dalla infatuazione collettiva per l’idrogeno, che riguardò praticamente tutte le Case automobilistiche, ad eccezione di Fiat, in particolare appunto GM, BMW, TOYOTA, HONDA. Ognuna aveva i suoi bravi testimonial, volti noti dello spettacolo cui veniva dato in uso un prototipo, ovviamente tutti più che entusiasti. E poi le Nazioni, in Germania all’aeroporto di Monaco il primo (mega)impianto di distribuzione dell’idrogeno (trovate anche questo nei LINK), in Italia un Governatore intendeva fare della sua la prima Regione ad Idrogeno, l’Autobrennero stabilì che sarebbe stata la prima autostrada al mondo ad idrogeno. Ovviamente ENEA, ENI, ENEL, altre grandi Società, i Centri di Ricerca, Politecnici, Università, financo le scuole, tutte le Regioni, quasi tutte le Province, molti Comuni: ciascuno aveva le sue brave ricerche sull’idrogeno. Dichiarazioni da parte di tutti che sembravano bollettini di vittoria. Ingenti fondi dalla UE e dai Governi, patto di collaborazione tra Bush e Prodi, USA e UE.
In Piemonte la Regione, se non vado errando, commissionò al Centro Ricerche Fiat lo sviluppo di un’automobile ad idrogeno, cofinanziata da UE. Da parte mia avevo suggerito a chi di dovere in Regione di puntare piuttosto sulle bioenergie, ma come al solito non fui ascoltato.
Una cosa è la ricerca, l’impegno a conseguire gli obiettivi, altra è l’infatuazione per l’idrogeno, che nei dieci anni precedenti aveva riguardato anche la fusione nucleare, appunto dell’idrogeno, che è altamente auspicabile, ma non è né dietro l’angolo, né “tranquilla e sicura” come i più immaginano e come ci viene raccontata. Non essendoci motivazioni oggettive a questa infatuazione, ne ho chiesto le spiegazioni soggettive, recondite ad una mia amica brillante psicologa nonché psicoterapeuta, impegnata pure nelle Emergenze, ma nemmeno lei ha trovato risposta.
Dubbi e rischi
I miei dubbi riguardavano la pericolosità e scarsa maneggiabilità dell’idrogeno: elevata infiammabilità, altissima volatilità, bassissima densità, tanto che si prevedevano serbatoi a 700 atmosfere o a -253°C, punto di liquefazione dell’idrogeno. L’idrogeno brucia al semplice contatto dell’aria, non occorre fiamma o scintilla come per benzina e gasolio, metano e GPL. Infilare idrogeno nel serbatoio dell’auto non mi sembra la cosa più sicura del mondo, nel travaso da un mezzo all’altro, se qualcosa va storto, o se c’è una piccola fuga …
Si hanno difficoltà ad assicurare la tenuta dell’idrogeno sulle astronavi per la luna, figuriamoci sulle automobili!
A maggior ragione preoccupazione per il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno, inoltre non elevati rendimenti nei vari processi di produzione, liquefazione ecc. dell’idrogeno.
Un secolo fa i primi dirigibili erano appunto ad idrogeno, ma purtroppo andarono tutti a fuoco.
E purtroppo, da quello che leggevo, sembrava che l’intera attività fosse volta a fare, realizzare prototipi ed impianti dimostrativi, senza preoccuparsi dei grandi temi: sicurezza, trasporto, stoccaggio.
Le previsioni di time to market totalmente campate per aria e sistematicamente smentite dai fatti non mi rassicuravano, anzi confermavano la mia opinione di grave sottovalutazione dei problemi tecnici e dei rischi.
MIT
Dopo un mese trovai finalmente qualcuno che la pensava come me: ”It may take some 50 years for fuel cells and hydrogen to reach major fleet penetration” dichiarò nel 2006 John Heywood, Direttore del MIT’s Sloan Automotive Lab
Inviai pertanto tale augusto parere al Ministro, accompagnato dalle dichiarazioni di due CEO, un giapponese ed un tedesco, diventati più cauti, meno ottimisti del solito:
“Il prezzo di un’auto a fuel cell potrebbe essere non lontano da quello di un’auto tradizionale se si riuscisse ad arrivare, nel 2015, a produrre veicoli di questo tipo in 100.000 unità all’anno” dichiarò Dieter Zetsche, Presidente Daimler, in occasione del Salone di Parigi 2008
«Stiamo investendo sul futuro: un mercato significativo per il pubblico individuale si creerà tra 10 anni, quando i costi unitari si abbatteranno sotto i 10 milioni di yen»ha dichiarato nel 2008 il Ceo Honda Takeo Fukui
Ovviamente non era quello che il Ministro sperava.
Quando lo incontrai, gli fece notare che se avesse posto la stessa domanda al Presidente dell’…., al Presidente dell’…, al Presidente dell’…., ai Rettori dei Politecnici, ai Rettori delle Università, ecc. ecc., tutti gli avrebbero risposto all’unisono: Perbacco! È pronto! Siamo all’ultimo miglio! Ci dia ancora qualche soldino…
ad oggi
Oggi che ne penso dell’idrogeno? Non ne penso proprio niente, l’idrogeno non sta nei miei pensieri. Se qualcun altro vorrà conoscere la mia opinione, daccapo mi documenterò, valuterò cosa è successo in questi 10 anni e più, poi gli, e vi, farò sapere.
link
iniziamo con il Presidente Carter. Che c’entra Carter con l’idrogeno? il suo discorso del 18 aprile 1977, in cui prevedeva una deadline per il 1985, sembra pronunciato ieri da qualche nostro Ministro, o da Commissari o Presidenti UE. Se qualche personaggio importante vi chiede di preparare un discorso sull’ambiente, trasmetteteglielo, farete un figurone!
770418 Carter politica energetica
050713 GM says its future is in fuel cells
dal sito della Casa Bianca
Clean Energy and Climate Change
MIT : 5 settembre 2006
MIT energy experts explore life “beyond carbon” | MIT News | Massachusetts Institute of Technology
stesso articolo riportato in:
230319 Svolta idrogeno: in Italia approvate 36 nuove stazioni di rifornimento. Ecco dove (msn.com)
miei articoli
090310 IDROGENO per autotrazione
090302 articoli vari di giornali
altre news su idrogeno
240906 – La “Società dell’Idrogeno”: i due brand insieme per una nuova era (msn.com)
tra BMW e Toyota: già 20 anni fa circolavano le loro prime vetture ad idrogeno, commercializzazione imminente…
L’Europa deve agire subito per evitare il piano della Russia di controllare il mercato dell’idrogeno (msn.com)
240404 – Corea del Sud: un altro passo verso l’energia da fusione nucleare (msn.com) 100 secondi circa
240324 – Ecco la prima auto a idrogeno che si ricarica in 5 secondi. Autonomia da 1500 km (msn.com)
(prestazioni mirabolanti)